Associazione Patrum Vinea et Viridarium
La Patrum nasce nel 2006 con lo scopo di catalogare, studiare, conservare e valorizzare il patrimonio delle colture autoctone proprie del bacino del Mediterraneo. Il settore vitivinicolo, di assoluto rilievo in questo contesto, ha consentito di evidenziare in aree diverse del Mediterraneo (dalla Grecia all’Armenia, dalla Libia all’arcipelago Maltese) identici fenotipi e, ugualmente, strumenti e metodi simili nella coltivazione e lavorazione dei vitigni e nella produzione vinicola. E’ in questo settore che i soci della Patrum hanno indirizzato in questi anni il proprio interesse: basti pensare al lavoro del prof. Orlando Sculli che ha censito centinaia di palmenti in pietra disseminati e abbandonati nel territorio della Locride. In quello stesso periodo grazie ad una serie di convegni e pubblicazioni nasce una straordinaria attenzione verso i palmenti del Mediterraneo e di conseguenza verso i vicini vitigni autoctoni: studiosi lucani, siciliani e toscani pubblicano le loro ricerche e una missione a Malta di Orlando Sculli e Santino Pascuzzi indirizza gli archeologici maltesi alla scoperta inedita di quattro palmenti storici, fino ad allora ritenuti aree sacrificali o vasche per la produzione del formaggio, così come recentemente confermato da un articolo del prof. Anthony Bonanno, pubblicato su Melita Historica, la più autorevole rivista archeologica maltese. Le ricerche e gli studi compiuti in questi anni nel territorio dell’intero bacino del Mediterraneo dalla Patrum, al pari di altre contemporanee, diventano quindi modello e stimolo nei confronti dei vari Uffici di tutela per procedere ad azioni mirate di conoscenza, salvaguardia e conservazione di quello che è ormai riconosciuto come un vero e proprio “giacimento culturale” da preservare, conservare e valorizzare.
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