sabato 10 novembre 2012 ore 13:15
Luce e colore per i Beni Culturali: Ricerca Restauro Valorizzazione
A cura di Enzo Cacioli con la consulenza specialistica del Prof. Luca Africh - Luce5 Illuminotecnica
Sabato 10 novembre dalle ore 13:15 alle 13:45 - Sala Tintori
Luce e colore esercitano sui beni culturali un’azione discreta e sinergica, essenziale per una loro piena valorizzazione e godibilità allo sguardo dell’osservatore attento e colto come del turista distratto e affrettato. I due fattori interagiscono infatti incidendo sia sulla percezione di forme e proporzioni, sia nel sottolineare o velare particolari ed elementi decorativi.
Se ben coniugati, essi hanno il pregio di esaltare il bene culturale in quanto tale intervenendo con particolare efficacia senza alterare i rapporti volumetrici, esercitando cioè sul bene un “soft power” che restituisce o imprime all’architettura e alle altre espressioni dell’ingegno umano il naturale corollario desiderato dall’autore.
Intervenire su luce e colori nel delicato ed esigente procedimento di restauro richiede una attenzione tipicamente metodologica nella ricerca dei valori cromatici originali e, considerate anche le esigenze di esposizione delle opere mobili, della collocazione ed illuminazione ad esse più congeniali.
L’azione del restauratore di superfici pittoriche e decorate si avvarrà quindi utilmente dell’approfondimento tecnologico sui materiali e della ricerca più avanzata sull’evoluzione dei metodi di analisi, ritrovamento e pulitura dei valori cromatici, degli strumenti e delle tecniche di illuminazione per una ottimale valorizzazione dei beni.
Ma ogni intervento dovrà procedere preliminarmente da un’attenta osservazione del singolo bene e del suo contesto ambientale e da una approfondita conoscenza ed interpretazione dell’interessante evoluzione nell’uso di effetti cromatici ed illuminotecnici attraverso i diversi stili architettonici e pittorici.
Come il romanico e il gotico avevano prediletto la solidità e l’austerità di un’architettura lapidea capace di creare soffuse atmosfere penetrate da tagli di luce attraverso esili monofore, agili finestrature ed armonici rosoni, così il rinascimento fiorentino rilesse l’architettura con l’utilizzazione del bianco di calce, proponendo ampie superfici intonacate e pitturate quali sfondi luminosi di eleganti modanature in pietra ed ospitando nuova luce negli edifici; il barocco poi, introducendo il colore nella decorazione delle specchiature parietali, esalterà le chiare modanature a stucco, le eleganti decorazioni a finto marmo e le luminose cornici dorate in un contrasto cromatico veramente innovativo.
Negli ultimi decenni la cultura del restauro pittorico ci sta progressivamente introducendo, con un esigente tirocinio di operosità e discernimento sull’esperienza dei cantieri, alla rivalutazione del colore e dei colori ed alla riscoperta della luce naturale e delle applicazioni illuminotecniche quali fattori determinanti per leggere l’architettura e la pittura con occhi nuovi: luce e colore assumono quindi un ruolo centrale per la valorizzazione del bene culturale, in una riscoperta affascinante che ci rende ogni giorno più consapevoli.
Relatore: Enzo Cacioli
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