giovedì 29 ottobre 2009 ore 12:30
La chiesa di San Marco a Firenze: una lunga stagione di restauri
Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Firenze Pistoia e Prato
Sala Firenze, giovedì 29 ottobre, dalle ore 12,30 alle ore 13,30
Comunicazione
Presentazione della lunga stagione di restauri che hanno interessato la chiesa (2002-2009) e della pubblicazione che li documenta, con contributi dei vari attori coinvolti nel cantiere (Francesca Carrara, Vincenzo Vaccaro, Enzo Cacioli, Mario Moschi, Stefano Morelli, Brunella Teodori, Lisa Venerosi Pesciolini, Louis Pierelli, Gabriella Tonini). Dopo un restauro parziale risalente al 1958, il tetto della chiesa di San Marco non era più stato oggetto di interventi risolutivi del problema dell’infiltrazione d’acqua, che a più riprese si era manifestata, con conseguenti gravi danni alle strutture portanti e al sottostante soffitto ligneo dorato che ospita la grande tela dipinta nel 1725 da Giovanni Antonio Pucci. Nel corso degli attuali restauri si è provveduto a mettere in sicurezza la copertura con una serie di interventi di grande impegno alle capriate quattrocentesche, applicando una tecnica di minimo intervento e procedendo senza lo smontaggio totale del tetto. Tra le concause del parziale collasso strutturale è stata evidenziata l’erronea soluzione adottata tra il Seicento e il Settecento di appendere il pesantissimo soffitto ligneo alle catene delle capriate provocandone l’inflessione. Il rimedio realizzato con i restauri è consistito nel costruire un complesso sistema di sottili travature reticolari metalliche a cui è stato parzialmente demandato l’enorme peso del soffitto ligneo. Mentre si lavorava alle capriate, al piano inferiore del ponteggio è stato eseguito il restauro del soffitto ligneo decorato e dorato, nonché il restauro della tela dipinta con un complesso intervento di recupero conservativo ed estetico molto impegnativo anche per le inusuali dimensioni (oltre 50 metri quadri) e per le difficoltà di movimentazione dell’opera nell’esiguo spazio del cantiere.
Relatori: Alessandra Marino, Giuseppe Cruciani Fabozzi, Vincenzo Vaccaro.
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