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venerdì 30 ottobre 2009 ore 11:30
In margine alla Minerva di Arezzo. Il problema della conservazione o rimozione delle aggiunte storiche nel restauro archeologico

Salone dell'Arte e del Restauro di Firenze
Sala Leonetto Tintori, venerdì 30 ottobre 2009, dalle ore 11,30 alle ore 13,30
Tavola Rotonda

Per lungo tempo, restaurare ha significato integrare un’opera delle parti che, per vetustà od accidente, risultassero mancanti. Così aveva fatto Benvenuto Cellini; così avvenne con il Laocoonte, cui furono aggiunte fantasiosamente le braccia delle figure, e con i marmi della collezione Boncompagni Ludovisi. Ad integrare le statue di questa raccolta intervennero nella prima metà del Seicento scultori del calibro di Gian Lorenzo Bernini, Alessandro Algardi, François Duquesnoy. A Roma, l’archeologia, nuova disciplina nascente sotto l’impulso di Winckelmann, vedeva gli scultori-restauratori (il più noto, Bartolomeo Cavaceppi) tentare sempre più ipotesi (quand’anche arbitrarie) di ricostruzione filologica, immaginando come l’opera fosse all’origine nella sua interezza, abbandonando progressivamente le ricostruzioni di mera fantasia. Fra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo si colloca l’opera dello scultore-restauratore pistoiese Francesco Carradori. A lui fu affidata nel 1785 l’integrazione della Minerva bronzea scoperta ad Arezzo nel 1541. Il restauro recentemente eseguito ad opera della Soprintendenza Archeologica per la Toscana ha eliminato il braccio destro e il serpentello in cima all’elmo della Dea. Muovendo da questo episodio, che ha dato adito a disparità di valutazioni, e mantenendo in controluce il riferimento ad altri fatti famosi nella storia dell’archeologia e del restauro, come la rimozione effettuata a Monaco in epoca moderna delle aggiunte ai Marmi di Egina realizzate ai primi dell’Ottocento dal danese Bertel Thorwaldsen, ci si è riproposti di discutere in una tavola rotonda delle problematiche connesse con i de-restauri. Prenderanno parte sia storici dell’arte studiosi di restauro che archeologi, a rappresentare i diversi punti di vista. Non mancherà nemmeno un restauratore di provata esperienza, a rappresentare le difficoltà di carattere tecnico che presenta l’attribuzione di un nuovo assetto ad un’opera del passato. Ne nascerà, crediamo, una discussione appassionata, da cui si attendono opinioni e proposte valide per il futuro.
Interverranno: Mario Cygielman, Edilberto Formigli, Fulvia Lo Schiavo, Maurizio Michelucci, Orietta Rossi Pinelli. Coordinatore: Giorgio Bonsanti.

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