venerdì 12 novembre 2010 ore 10:00
Metodi di consolidamento dei dipinti murali e dei manufatti lapidei tra tradizione e innovazione
UIA Università Internazionale dell’Arte di Firenze
Venerdì 12 novembre - dalle ore 10,00 alle ore 11,00, Sala Giuseppe Rosi
La 'Scuola Fiorentina' del restauro è nota nel mondo per avere affrontato, fino dagli anni ’60 del secolo scorso, la problematica del consolidamento dei dipinti murali optando per i trattamenti a base minerale-inorganica. Il chimico Enzo Ferroni e il restauratore Dino Dini sono stati pionieri universalmente riconosciuti in questa scelta già da allora oltremodo innovativa. Il “Metodo del Bario” ruppe una tradizione radicata che in quei decenni si avvaleva di “collanti organici naturali” (caseine, gomme vegetali, colle animali) per consolidare gli affreschi compromessi dal degrado.
Quella innovazione divenne poi prassi consolidata dell’Opificio delle Pietre Dure che, in qualità di organo istituzionale nazionale del restauro, ne fece un vanto di differenziazione rispetto all’impiego dei nuovi consolidanti a base organico-polimerica che la chimica di sintesi offriva per il restauro degli affreschi e dei manufatti lapidei e che trovavano, vista anche la facilità d’impiego, enorme diffusione.
La tradizione minerale-inorganica evolse poi, nei decenni successivi, in nuove proposte innovative: le nano-calci di Piero Baglioni e Luigi Dei e l’ossalato di Ammonio di Mauro Matteini, Arcangelo Moles e Sabino Giovannoni. Proseguendo quella impostazione metodologica vengono ora studiati nuovi percorsi estremamente promettenti quali, in particolare, quello del Fosfato di Ammonio, recentemente proposto da Matteini e oggetto di sperimentazione da parte di Guido Botticelli, Fabio Fratini (ICVBC/CNR), Giacomo Chiari (Getty Conservation Institute).
Relatori: Mauro Matteini, Guido Botticelli
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